Prezzo dell’oro poco mosso. Ma c’è fermento M&A e Ubs lo vede a 2.100 dollari
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Francesca Gerosa in questo articolo di oggi 09/10/2020 pubblicato da Milano Finanza, che potete trovare intero tramite link, fa una lunga disamina sulle conseguenze dell’incertezza derivante dalle elezioni USA su borse e mercati. Non entriamo nel merito ma condividiamo il parere che la corsa del prezzo oro non si è conclusa, che la quotazione oro ha consolidato la nuova soglia minima tra i 1.850/1.900 $/oncia ma che la tendenza alla crescita è legata alla debolezza del dollaro USA ed ai bassi rendimenti dei bond delle economie più solide.
…” Mentre il prezzo dell’oro è salito sopra 1.900 dollari l’oncia a 1.920 dollari l’oncia (+1,33%), testando la prima area di resistenza a 1.920 dollari, aiutato dall’indebolimento del dollaro. “Le speranze di ulteriori stimoli fiscali negli Stati Uniti e le aspettative di altri interventi da parte della Banca centrale, forse non nell’immediato futuro, ma nel 2021, stanno mantenendo l’oro a livelli storicamente alti. Da un punto di vista tecnico, stiamo assistendo a una ripresa della forza dell’oro, che sta continuando il suo rimbalzo dalla zona di supporto chiave di 1.850-1.860 dollari. Fintanto che i prezzi rimangono al di sopra di questa soglia, il range di trading degli ultimi due mesi, compreso tra 1.850 e 2.070 dollari, rimane valido e il trend principale rimane favorevole al lingotto”, ha previsto Carlo Alberto De Casa, capo analista di ActivTrades”…