Oro a 2.500 dollari l’oncia entro fine anno secondo Goldman Sachs

Pubblichiamo stralci di un articolo di Antonella Ladisi del 19 giugno 2022 edito da Milano Finanza che potete leggere tramite link. Nell’articolo viene riportato il parere di Goldman Sachs che addomestica la situazione della quotazione oro nei propri binari, dimostrazione di questo è il fatto che parlano di acquisto di oro per coloro che investono in Etf mentre compri oro solo se è oro fisico. Altro scivolone è dire che vengono venduti i suddetti Etf senza precisare che nel frattempo le banche centrali, non solo quella russa, stanno acquistando oro fisico, il motivo è molto semplice ed è quello che succede anche in Italia: le banche non vendono oro fisico perchè sarebbe denaro che esce dal circuito finanziario e che potrebbe anche non rientrarvi più.

L’unica cosa che la maggioranza degli analisti indipendenti condividono con Goldman Sachs, in questo caso è che, nonostante tutte queste manovre, molto presto il prezzo oro salirà notevolmente, quanto? Nessuno, in questo momento, può prevederlo ma una cosa è certa, quando in passato l’inflazione è salita vicino alle due cifre percentuale, il valore del bene rifugio per antonomasia è salito molto più dell’inflazione stessa e chi lo ha comprato ha messo al riparo i propri risparmi ed ha anche guadagnato.

…”  l’effetto negativo sull’oro è stato amplificato da una liquidazione di futures a breve termine e di etf, maggiormente esposti alle fluttuazioni del dollaro”…

…” Ci aspettiamo che l’oro salga a 2.500 dollari entro la fine di quest’anno”, prevedono a Goldman Sachs. In particolare, “riteniamo che 150 dollari di tale incremento siano da ricondurre all’effetto ricchezza, 400 dollari all’effetto paura e 150 dollari alla maggior domanda delle Banche centrali”…

…” Le ultime decisioni delle Banche centrali stanno alimentando i timori degli investitori facendoli optare sull’investimento in oro. Altri rialzi dei tassi durante l’estate comporterebbero un ulteriore inasprimento delle condizioni finanziarie e maggiori pressioni sulla crescita statunitense”…