Milano Finanza: Per Ubs l’oro può salire anche fino a 1.800 dollari
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Marzo 9, 2020Milano Finanza: L’oro è ancora un bene rifugio? Per Ubs sì
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di Paola Valentini 02/03/2020
La correzione delle quotazioni avvenuta la scorsa settimana, in parallelo con i crolli dei listini azionari, ha sorpreso molti investitori. Ma l’investment bank ricorda che si sono già visti movimenti di questo tipo in passato e che il ruolo del metallo giallo come elemento di protezione e di diversificazione resta immutato. Confermato il target a tre mesi di 1.650 dollari
Di pari passo con la pesante correzione dei listini azionari di tutto il mondo, l’oro a sorpresa la scorsa settimana ha invertito la rotta. Da quota 1.670 dollari l’oncia toccati lunedì 24 febbraio, sui massimi da sette anni, nelle sedute successive ha ingranato la retromarcia e al momento si attesta a quota 1.605 dollari.
Un andamento che ha fatto sorgere agli analisti di Ubs un dubbio amletico: l’oro è ancora un bene rifugio? “Gli investitori sono stati colti alla sprovvista dal recente movimento dei prezzi dell’oro e ha sollevato dubbi sul suo ruolo di copertura rispetto alle azioni. È difficile individuare da dove proviene gran parte della vendita semplicemente esaminando i dati di posizionamento”, premette Joni Teves, strategist di Ubs.
È interessante notare che gli Etf in oro hanno aumentato le loro esposizioni la scorsa settimana, quindi “la pressione sull’oro negli ultimi tempi è probabilmente dovuta alla rimozione da parte di investitori di posizioni costruite come compensazione della loro esposizione al rischio, potenzialmente amplificata da alcuni flussi sistematici”, continua Teves.
La variazione percentuale delle quotazioni dell’oro rispetto alla chiusura del 19 febbraio, quando l’indice di Wall Street S&P 500 ha toccato il massimo storico, fino alla chiusura di venerdì scorso è stata di circa -1,4% contro -12,8% delle azioni nello stesso periodo. “Questo non è il primo caso in cui l’oro si è comportato in tale modo; ci sono stati periodi precedenti in cui l’oro è stato venduto anche quando ci sono stati crolli delle azioni di almeno il 10%, e questo è accaduto ad esempio durante la crisi finanziaria del 2008”, osserva Teves.
Ciò che però Ubs evidenzia è soprattutto il ruolo degli Etf sull’oro e il loro posizionamento sul metallo giallo che non è diminuito nei giorni scorsi. L’investment bank ribadisce che in questa fase l’oro è attraente come copertura in vista di ribassi dei tassi e di elevata incertezza che probabilmente persisterà.
“Ci aspettiamo che i flussi in cerca di porti sicuri e di diversificazione continuino, soprattutto da parte di investitori a lungo termine. La resilienza degli Etf sull’oro è incoraggiante e coincide con un crescente interesse strategico. Guardare oltre la seconda metà dell’anno sta diventando sempre più difficile, poiché la situazione del Covid-19 e il suo potenziale impatto continuano ad evolversi”, conclude Teves.
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