Interessante riepilogo di Cristiana Gagliarducci su Money.it della quale riportiamo qualche stralcio ma che potete leggere per intero cliccando sul link.
Tutti gli analisti hanno dovuto rivedere al rialzo le previsioni sulla quotazione dell’oro ma, quasi tutti artatamente parlano di crescita del prezzo dell’oro indicando il Covid come motivo principale mentre la crescita è iniziata ad aprile del 2019 causa taglio dei tassi da parte della FED come indicato nel riepilogo dell’articolo.
Se a questo sommiamo l’enorme crescita delle riserve auree nei caveau delle banche centrali nello stesso anno, viene facile capire che serve a far sembrare la cosa temporanea.
Bisogna sempre ricordare che, chi acquista oro fisico esce dai giochi degli speculatori dando molte preoccupazioni agli stessi.
“Prezzo oro: le previsioni ABN Amro
Gli ultimi a formulare nuove previsioni 2020 sul prezzo dell’oro sono stati gli esperti di ABN, che hanno guardato con ottimismo il recente balzo sopra i $1.800 l’oncia.
I tassi di interesse ai livelli attuali e i Quantitative Easing delle banche centrali, a loro detta, continueranno a sostenere la quotazione del bene rifugio che nei prossimi mesi sarà in grado di avanzare ulteriormente.
Ebbene, secondo le previsioni sull’oro formulate dai citati analisti, il prezzo del metallo giallo scambierà intorno ai $1.900 sul finire dell’anno corrente e sui $2.000 sul finire del 2021.”
“L’ottimismo di Citi
Anche gli analisti di Citi hanno guardato con positività il balzo dell’oro determinato dal coronavirus. Da qui la loro intenzione di rivedere al rialzo le proprie previsioni sul 2020, ma non solo.
In una nota di qualche mese fa gli esperti hanno alzato il target price a 12 mesi a $1.700 e hanno rivisto il proprio caso base per l’anno corrente da $1.575 a $1.640.
Poi a fine giugno, dopo la diffusione dell’emergenza, Citi ha scelto di formulare nuove previsioni a tre mesi sull’oro scommettendo su quota $1.825 nel breve e sui $2.000 per il prossimo anno.”
“Il 2019 del bene rifugio
L’anno è risultato particolarmente positivo per la quotazione del metallo giallo che da gennaio 2019 in poi non ha fatto altro che macinare guadagni.
Determinanti le nuove politiche delle banche centrali e, nello specifico, quella della Fed che è tornata a tagliare i tassi di interesse dopo i 4 rialzi del 2018. Con l’arrivo dell’estate, il prezzo dell’oro si è riportato persino oltre quota $1.500″