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Riportiamo stralci dell’articolo pubblicato da Focus Risparmio scritto da Cinzia Meoni che potete leggere per intero tramite il link.
Il webinar condotto da Alessandro Dragonetti, managing partner e head of tax di Bernoni Grant Thornton, con importanti ospiti di Azimut e Fiduciaria Aletti conferma l’alta probabilità che il governo arrivi ad applicare un prelievo forzoso sui conti correnti degli italiani visto che i grandi capitali sono già stati trasferiti all’estero. Come sempre colpiranno i medio-piccoli risparmiatori che dovrebbero proteggere il risparmio, prima di tutto, non lasciandolo sul conto corrente.
“Di rischio patrimoniale si sente parlare da anni. Tuttavia, oggi la possibilità che venga varata una patrimoniale, ovvero un’imposta (non è una tassa) sulla ricchezza degli italiani, è più concreto rispetto all’epoca pre-Covid”, esordisce Dragonetti. A giudizio dell’esperto il vertiginoso aumento del debito pubblico (al 134,8% del PIL già a fine 2019) a cui corrispondono drammatiche previsioni di Pil (sul 2020 le stime più ottimistiche rispetto al prodotto interno lordo vedono un rallentamento del 9,2%, le più pessimistiche parlano di un crollo del 13,1%) da un lato e dall’altro l’enorme ammontare della ricchezza privata detenuta dalle famiglie italiane (9743 miliardi di euro) in prevalenza (al 59%) per di più in attività “reali” (immobili, terreni, eccetera) e quindi meno soggetta alla volatilità, fanno sì che si possa parlare di “rischio elevato” di patrimoniale in vista.”
“Nel frattempo, conclude Dragonetti, è bene iniziare a familiarizzare con l’idea di una patrimoniale e, al posto di chiedersi inutilmente quale forma potrà adottare, cambiare approccio alla gestione dei propri patrimoni privilegiando scelte che comportino comunque un beneficio (avvantaggiandosi ad esempio sull’attuale imposta sulle donazioni) e percorrendo strade più strutturate e articolate per proteggere il proprio patrimonio, prevenire i conflitti generazionali e tutelare i più bisognosi.”