
Il rally storico dell’oro è un segno che il regno del dollaro USA come valuta di riserva è in discussione, afferma il gestore del portafoglio
Agosto 5, 2020
Warren Buffett, la sua ultima mossa lascia di stucco (e preoccupa)
Agosto 17, 2020Mirabaud AM, l’attrazione verso il dollaro cala a favore dell’oro

Lingotti d'oro certificati per la protezione del patrimonio.
Pubblichiamo uno stralcio dell’analisi di Andrew Lake, Head of Fixed Income di Mirabaud Asset Management edita da Milano Finanza del 07/08/2020 che potete leggere per intero tramite link.
La crisi economica, la debolezza del dollaro USA e l’incertezza dovuta alle elezioni americane stanno solo accelerando la crescita del prezzo oro, ma la corsa della quotazione oro è iniziata nel 2018 dice Lake e nulla fa pensare che si possa fermare nei prossimi mesi.
“La crisi economica è ancora evidente in Europa, dagli ultimi numeri sul PIL. In Spagna, ad esempio, il PIL del secondo trimestre è sceso del 22,1%, ovvero del -18,5% trimestre su trimestre. Le stime di Francia e Italia vanno nella stessa direzione, mentre la Germania ha registrato un calo inferiore, pari al -10%. La situazione non è delle migliori nemmeno negli Stati Uniti, dove i guadagni occupazionali sembrano essersi bloccati. Anche la ripresa economica a V sembra ormai un’ipotesi lontana. A questo si aggiunge una più sostenuta ondata di Covid-19 in Europa – bassa rispetto agli Stati Uniti, ma comunque preoccupante. Regno Unito, Spagna e Germania hanno ritirato alcune delle misure di riapertura, anche se ci troviamo di fronte a lock-down localizzati e limitati. In queste circostanze, l’oro è una copertura contro l’inflazione o uno strumento di rischio? Al momento sembrerebbe prevalere il secondo caso. Dal 2018 l’oro ha visto un notevole incremento, ma l’inflazione è rimasta contenuta. Poiché riteniamo che non sarà un tema ancora per un po’, è sbagliato a nostro avviso usare l’argomento “inflazione” per spiegare perché l’oro abbia avuto una tendenza rialzista nelle ultime settimane.”
“Con la diminuzione dei rendimenti dei Treasury, il costo/opportunità di possedere dell’oro si riduce. Se a questo si aggiungono la continua incertezza del mercato e la debolezza del dollaro, si capisce perché il prezzo dell’oro potrebbe toccare a breve i 2.000 dollari l’oncia. Gradualmente, i rendimenti reali e l’oro tendono a muoversi in tandem; quando i rendimenti reali diventano più bassi il dollaro si indebolisce, e a sua volta fa salire il prezzo dell’oro. Se si aggiunge lo stimolo senza precedenti della FED, si può capire perché l’attrazione verso il dollaro sia diminuita, con l’oro a compensare. Non peseremo negativamente il dollaro, ma sicuramente negli ultimi mesi è stato sotto pressione. Dovesse esserci un altro periodo di rischio, potremmo benissimo vedere sia l’oro che il dollaro muoversi di pari passo, con gli investitori che fuggono verso i tradizionali beni rifugio.”