Ottimo consiglio da parte di UBS riportato da Milano Finanza riguardo all’andamento dell’oro, la quotazione oro ha risentito della messa in vendita di oro finanziario da parte di mani giapponesi che hanno così bloccato la svalutazione dello Yen causata dall’aumento dell’IVA.

L’andamento della quotazione dell’oro è tornato a salire riportandosi attorno ai 1.500$/oz

 Paola Valentini 17/03/2020

Anche l’oro ha annullato tutti i suoi guadagni da inizio anno (-3,4%). Rispetto ai massimi 2020 toccati lo scorso 9 marzo a 1.690 dollari l’oncia, il metallo giallo ha invertito la rotta ed è sceso sotto quota 1.500 dollari. La corsa al ribasso è stata quindi repentina. Al momento tratta a 1.471 dollari (-1%), ai minimi da novembre scorso, mentre si assiste a un’eccezionale volatilità nei listini dovuta all’emergenza del corona virus che ormai tiene in ostaggio tutti i Paesi del mondo.

Sembrerebbe un paradosso perché proprio nei periodi di alta incertezza sui mercati scatta la corsa ai beni rifugio, come è considerato, appunto, l’oro. Il motivo è che gli investitori continuano a vendere asset per tenere i soldi cash per paura dell’epidemia. Inoltre quelle sul metallo giallo sono posizioni redditizie e liquidabili per coprire le perdite di altre parti del portafoglio.

“Questo declino non è senza precedenti, anche durante la crisi finanziaria globale del 2008 l’oro era sceso nelle fasi iniziali perché gli investitori smontavano le esposizioni per gestire i margin call, ovvero le chiusure automatiche delle posizioni richieste agli operatori per le perdite registrate”, affermano da Ubs che, in ogni caso, conferma le sue ultime previsioni sui prezzi con indicano quotazioni tra 1.600 e 1.700 dollari a 12 mesi.

L’S&P è sceso di circa il 28%% nelle ultime settimane e molte banche centrali hanno tagliato i tassi. “La Fed ha anche lanciato un piano di acquisti di titoli di Stato da 500 miliardi di dollari e di titoli garantiti da mutui da 200 miliardi di dollari oltre ad aver preso altre misure per sostenere la liquidità e il credito”, ricorda Ubs.

Interventi, insieme a quelli messi in atto e allo studio dagli Stati di tutto il mondo, che servono a limitare il forte impatto del coronavirus sulle economie, mentre gli analisti ora prevedono un periodo di rallentamento che potrebbe prolungarsi fino al terzo trimestre.

 

“I crolli dei mercati azionari e la carenza di dollari hanno portato gli investitori a vendere oro in tempi di crisi, per via delle sue caratteristiche di liquidità e convertibilità”, sottolinea Ubs facendo notare che l’esposizioned egli Etf in oro ha invece registrato soltanto un calo marginale. Intanto, “le indicazioni che arrivano dai future suggeriscono un ulteriore calo dei prezzi nei prossimi giorni”, dice Ubs.

“Dovremmo quindi abbandonare l’oro?”, si chiede la banca d’affari. La risposta è negativa. Nella crisi del 2008 “l’oro ha toccato il fondo due mesi dopo il fallimento di Lehman Brothers di metà settembre e in seguito ha recuperato in modo deciso. Crediamo che restino intatti tutti i fattori di supporto alle quotazioni, ovvero una correlazione positiva con l’indice Vix della volatilità e, dall’altra parte, un legame negativo con i tassi di interesse reali Usa e con il dollaro”, conclude Ubs.

Tra gli altri metalli sono in calo anche il palladio, che ieri è crollato del 18% e al momento tratta a 1.415 dollari (-6,5%), e il platino che, sempre ieri, ha registrato la peggior seduta di sempre e oggi perde il 4,2% a 630 dollari. L’argento scende del 5% a 12,71 dollari dopo aver toccato nella precedente sessione il suo livello più basso dal 2009.

Intanto Bloomberg scrive che il prezzo delle barre di acciaio, utilizzato per rafforzare il calcestruzzo, è aumentato di quasi il 5% nell’ultimo mese a Shanghai perché gli investitori cinesi scommettono che Pechino si lancerà in un massiccio piano di investimenti per aiutare a sostenere l’economia del Paese all’indomani del corona virus, aumentando la domanda di materie prime utilizzate nelle costruzioni.

Fonte articolo